Frantoio

ambito valtellinese

Frantoio

Descrizione

Ambito culturale: ambito valtellinese

Cronologia: sec. XIX

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: frantoio

Materia e tecnica: pietra (scultura); ferro (battitura); legno (sagomatura)

Misure: 250 cm x Ø 145 cm ; 22 cm x Ø 100 cm ; 22 cm x Ø 145 cm ; 25 cm x 25 cm x 140 cm

Descrizione: Struttura in pietra formata da un grande pianale circolare poggiato su due massicci basamenti anch'essi in pietra, al centro del pianale è posto un perno di legno mobile rotante, fissato al piano stesso e al soffitto. Collegata al grosso perno è una macina circolare in pietra, posta in verticale, che segue il movimento del perno al suo fianco seguendo un percorso circolare sul grande pianale di spremitura. Il movimento del perno centrale, e quindi della macina, è dato lalla spinta di una lunga asta con funzione di leva che viene infilata nel massiccio mozzo ligneo.

Notizie storico-critiche: Il frantoio, impiegato per maciullare le noci per ricavarne l'olio, proviene da Motta di Villa di Tirano ed è stato donato al museo da Cristoforo Scarsi. Fra le grandi "macchine" della nostra agricoltura (torchi, pile e mulini) è la meno diffusa e la si trova documentata raramente in valle. Altre simili, tuttora in grado di funzionare, si trovano a Balzarro di Castione Andevenno (cfr. "Castione un paese di Valtellina", Sondrio 1985, p.60), in località Ca' di Rusat in comune di Castello dell'Acqua (cfr. "Progetto Cultura", Sondrio 1987, p. 36) e a Cerido, in territorio di Morbegno, presso l'esposizione etnografica del grande torchio vinario.
Per ovvi motivi di esposizione la macchina è posta accostata alla parete della cantina, in realtà la posizione funzionale è al centro dello spazio per permettere il giro intorno ad essa.

Collocazione

Tirano (SO), Museo Etnografico Tiranese

Credits

Compilazione: Ballarino, Elena (2002); Pini, Ivana (2002)

Aggiornamento: Bonetti, Luca (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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