Paiolo
ambito alto brianzolo, bottega di calderaio(magnàn)
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto brianzolo, bottega di calderaio(magnàn), Lombardia
Cronologia: sec. XIX seconda metà
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: paiolo
Materia e tecnica: rame (colatura, stampo, riscaldamento, battitura, forgiatura, ribattitura); ferro (forgiatura, piegatura)
Misure: 19.3 cm. x Ø 25 cm.
Descrizione: Recipiente di forma cilindrica, svasata lungo la sponda, dalla circonferenza del fondo maggiore di quella della bocca. Il fondo è quasi piano. La bocca è rilevata mediante un tondino in ferro, su cui è stato ribattuto il bordo. Su due punti opposti della sponda, sono state fissate mediante ribattitura due barre in ottone (urèc') terminanti ad anello per l'inserimento del manico ad arco.
Notizie storico-critiche: L'informatore Romeo Riva (2008, audiocassetta n. 1) racconta che i calderai (magnàn) non solo fabbricavano recipienti di rame, ma potevano recarsi di casa in casa a riparare e stagnare paioli e pentole. Ricorda che, in Alta Brianza, provenivano dalla Val Cavargna (CO) e di cognome si chiamavano Capra. Erano artigiani ambulanti, che una volta al mese si annunciavano al grido di: "O dòn, o dòn, gh'è scià 'l magnàn!". I paioli utilizzati per riscaldare l'acqua, per la cottura della minestra, della carne e delle verdure dovevano essere internamente stagnati, per impedire che l'ossido di rame venisse a contatto con i cibi. Riva riferisce che questa tipologia di paioli, dal fondo maggiore della bocca, serviva per trattenere e distribuire il calore più a lungo.
Fonte di documentazione: 2
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/4r010-00006/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).