Padella

ambito alto brianzolo, (recipiente) bottega di calderaio (magnàn), (manico) bottega di fabbro ferraio (faré)

Padella

Descrizione

Ambito culturale: ambito alto brianzolo, (recipiente) bottega di calderaio (magnàn), (manico) bottega di fabbro ferraio (faré), Lombardia

Cronologia: sec. XIX seconda metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: padella

Materia e tecnica: rame (colatura, stampo, forgiatura, ribattitura, stagnatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, brunitura)

Misure: 11.5 cm. x Ø 27.2 cm.

Descrizione: Recipiente a forma di tronco di cono rovesciato, dalla sponda leggermente svasata. Internamente stagnato e riparato con quattro toppe di rame ribattute. Il fondo è piatto. La bocca è rilevata mediante un tondino in ferro, su cui è stato ribattuto il bordo. Su due punti opposti della sponda, sono stati inseriti due ribattini per fissare il manico ad arco, terminante a forcella ad un'estremità. Lungo la sponda, nel mezzo della forcella, è stato ricavato un solco terminante a beccuccio.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, p. 30) riferisce che, negli anni Venti del Novecento, il tipo di tegame a sponde basse era d'uso comune nelle locande, in ambienti cittadini e in case di benestanti, mentre i semplici contadini spesso non lo conoscevano e ne utilizzavano il tipo più spesso a sponde alte.
L'informatore Romeo Riva (2008, audiocassetta n. 1) dice che questo tegame serviva anche per la preparazione della pult, una polenta molle che si consumava col latte per la colazione del mattino. Ricorda che in Alta Brianza, i recipienti in rame venivano riparati e stagnati da stagnini (magnàn) provenienti dalla Val Cavargna (CO), che di cognome si chiamavano Capra. Erano artigiani ambulanti, che una volta al mese si annunciavano al grido di: "O dòn, o dòn, gh'è scià 'l magnàn!"
Fonti di documentazione: 2/ 3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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