Mestolo
ambito alto brianzolo, (cucchiaia) bottega di calderaio (magnàn), (manico) bottega di fabbro ferraio (faré)
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto brianzolo, (cucchiaia) bottega di calderaio (magnàn), (manico) bottega di fabbro ferraio (faré), Lombardia
Cronologia: sec. XIX seconda metà
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: mestolo
Materia e tecnica: rame (fusione, stampo, ribattitura, stagnatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, ribattitura)
Misure: 41.3 cm. x 6.2 cm. x Ø 13.4 cm.
Descrizione: Utensile costituito di una cucchiaia a forma emisferica interamente stagnata, che riporta i segni del beccuccio per versare il liquido, e di un lungo manico in ferro terminante all'estremità anteriore con una sponda ricurva fissata alla cucchiaia con quattro ribattini e ripiegato all'estremità posteriore.
Notizie storico-critiche: L'informatore Romeo Riva (2008, audiocassetta n. 2) ricorda che l'espressione dialettale comune per invitare a rimestare il contenuto della minestra con il mestolo era: "Dam 'na rügàda a chèla minèstra lé senò la tàca gió!", ovvero "dammi una mescolata a quella minestra, altrimenti attacca sul fondo".
A. Aondio e F. Bassani (1990, p. 24) riferiscono che il mestolo era un oggetto da cucina molto comune, di legno o metallo, che si ritrova in proverbi come "töt i ròb van al cüü, vìa del mànec del cazzüü", ovvero "tutto ciò che si mangia segue la sua via naturale, salvo il manico del mestolo perché è fatto ad uncino", che si recitava soprattutto ai bambini che si rifiutavano di mangiare qualche cibo, oppure in modi di dire come "a s-cèpa cazzüü" cioè "a rotta di collo". Il mestolo di minori dimensioni era detto cazzülin.
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/4r010-00024/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).