Scopino
Mozzanica Silvio (contadino)
Descrizione
Autore: Mozzanica Silvio (contadino) (1909-1984), realizzazione dell'oggetto
Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia
Cronologia: 1984 ante
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: scopino
Materia e tecnica: saggina (raccolta, essiccazione, spelatura, sgranatura, legatura, taglio); rami di salice (potatura, macerazione, essiccazione, taglio, legatura)
Misure: 41 cm. x Ø 3.5 cm.
Descrizione: Fascio di rami di saggina (#mélga#), tagliati a misura all'estremità dell'impugnatura, assicurati tra loro mediante una lista di salice (#mütét#).
Notizie storico-critiche: F. Cherubini (1983, p. 891) indica l'esistenza di mélga dé scóv o formentonìn, ovvero saggina a spazzole, detta anche "saggina da scope".
A. Aondio e F. Bassani (1990, p. 19) scrivono che per ripulire la casa e la cucina ci si serviva di una scopa (scùa) di saggina, in montagna fatta con la ginestra, fabbricata dallo stesso contadino, mentre in cortile si usava una scopa di sottili rami di betulla disposti a fascina (scùa dé lègn). Le scope erano autorealizzate dagli uomini della famiglia contadina durante le lunghe sere d'inverno con molta perizia, affinché durassero a lungo. Uno scopino particolare era utilizzato per pulire la tavola (scuìn dé tàul).
A. De Battista (2000, p. 121) riferisce che, nel ciclo della bachicoltura, le donne si occupavano della pulizia dei graticci che fungevano da lettiera dei bachi, mediante lo scuén dé mélga.
Fonti di documentazione: 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/4r010-00099/
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