Scaldino

ambito alto brianzolo, (recipiente, griglia, manico) bottega di fabbro ferraio (faré), (maniglia) bottega di falegname (lignamé)

Scaldino

Descrizione

Ambito culturale: ambito alto brianzolo, (recipiente, griglia, manico) bottega di fabbro ferraio (faré), (maniglia) bottega di falegname (lignamé), Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: scaldino

Materia e tecnica: lamiera zincata (taglio, battitura, rifinitura, piegatura, ribattitura); lamiera zincata (trafilatura, foratura); legno (taglio, scortecciatura, intaglio, tornitura, levigatura, foratura)

Misure: 13 cm.

Descrizione: Recipiente a sezione ovale, sormontato da un coperchio ribaltabile incernierato alla sponda, lungo la cui circonferenza corrono parallele due nervature leggermente concave. Il bordo del fondo è rilevato. Il coperchio è costituito da una griglia a maglie larghe tra loro trasversali. Il manico, inserito nei due fori praticati sulla sponda, presenta una ondulazione in prossimità della maniglia lignea, da ambo le parti.

Notizie storico-critiche: L'informatore Romeo Riva (2010, audiocassetta n. 5) racconta che tra le donne anziane era d'uso porre sotto le lunghe gonne lo scaldino, mentre ad aghi (cunt i göc') facevano calze che arrivano a mezzo stinco (scalfaròt) o pedule (scalfén). I bambini, a volte col compito di preparare lo scaldino, prelevavano dal focolare bastoncini incandescenti e si divertivano a farli ruotare velocemente creando cerchi luminosi nell'aria; a quel punto giungeva improvviso il rimprovero della donna: "Làssa gió chel ròp! Cun chèl föch dé mùna!" (Lascia giù quel coso! Con quel fuoco di - !). L'informatore tuttavia non conosce il significato del termine "mùna".
Fonte di documentazione: 2

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Sala, Annalisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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