Trabiccolo per scaldaletto

ambito alto brianzolo, (telaio) bottega di falegname (lignamé), (lamina) bottega di fabbro ferraio (faré)

Trabiccolo per scaldaletto

Descrizione

Ambito culturale: ambito alto brianzolo, (telaio) bottega di falegname (lignamé), (lamina) bottega di fabbro ferraio (faré), Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: trabiccolo per scaldaletto

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, riduzione in liste, riduzione in assi, ); legno (taglio, piallatura, levigatura, inchiodatura); ferro (ritaglio, inchiodatura); masonite (pressatura, ritaglio)

Misure: 30 cm. x 108.3 cm. x 31 cm.

Descrizione: Quattro assi longitudinali sono collegati ad altri quattro verticali e a due ripiani di masonite che poggiano ognuno su tre traverse di legno; la masonite è protetta da un foglio di lamiera ad essa inchiodato. Ad ognuna delle quattro estremità è inserito un cuneo per rendere stabile l'inarcatura degli assi.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 78-79) informa che il recipiente pieno di brace a volte veniva appeso al trabiccolo, che in alcuni casi poteva essere lungo fino a 130 cm.
A. Aondio e F. Bassani (1990, pp. 40-41), a proposito dello spirito di adattamento degli antenati, riferiscono un detto indicativo delle loro abitudini di vita: "durmé al frec' e mangià al cóld". Il trabiccolo (préet) veniva anche chiamato mùnega oppure fràa.
F. Cherubini (1983, p. 1220) afferma che il nome préet in uso nel milanese non vale per quasi tutti gli altri dialetti lombardi, dove questo arnese dicevasi mònaca.
Fonte di documentazione: 3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Sala, Annalisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).