Seggiolone

ambito alto-brianzolo

Seggiolone

Descrizione

Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia

Cronologia: sec. XIX seconda metà

Categoria: ciclo della vita

Tipologia: seggiolone

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, sgrossatura, piallatura, taglio, levigatura); legno (commettitura, inchiodatura); carice (raccolta, essiccazione, intreccio)

Misure: 33 cm. x 32 cm. x 95 cm.

Descrizione: Il seggiolone poggia su quattro gambe svasate verso il basso, a sezione grossolanamente rettangolare e smussate agli angoli, tenute insieme da traverse, una per lato, di forma pressochè cilindrica, incastrate perpendicolarmente e quindi inchiodate. Le due gambe anteriori si prolungano oltre la seduta e sono commesse allo schienale tramite due poggioli per le braccia; tra i due prolungamenti sporge un asse che funge da fermo di sicurezza e, al di sotto della seduta, è inserita un'assicella piatta per l'appoggio dei piedini. La seduta è impagliata col carice (l'è ingurinàda). Lo schienale è costituito dal prolungamento delle due gambe posteriori, in cui sono inserite due traverse.

Notizie storico-critiche: L'informatore Riva Romeo (2010, audiocassetta n. 5) ricorda che il carice (lìsca) veniva coltivato nelle zone paludose dei laghi.
A. Aondio e F. Bassani (1990, p. 26) raccontano che era d'uso il traslato "Sêt birlà gió del cadregòt?", per intendere una domanda retorica tutt'altro che gentile: "Hai picchiato la testa? Sei scemo?". Ricordano (1990, pp. 43, 45) che al collo del bambino si annodava un bavaglino (baüscìna) e per invitarlo a mangiare gli si diceva: "Fa gnam gnam!", oppure: "Pan, salam, am!".
Fonti di documentazione: 2/ 3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Sala, Annalisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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