Solforatrice

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Solforatrice

Descrizione

Ambito culturale: ambito mantovano, sinistra Mincio, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: solforatrice

Materia e tecnica: latta (taglio, piegatura, saldatura, verniciatura); legno (sagomatura, fissaggio); cuoio (ritaglio, fissaggio)

Misure: 19 cm. x 70 cm.

Descrizione: Due palette piatte in legno di forma circolare, con le impugnature rettangolari, congiunte da un ampio polmone in cuoio fermato con brocche, il quale funge da mantice. Serbatoio ed erogatore a imbuto in latta verniciata di colore rosso innestati sulla punta del soffietto.

Notizie storico-critiche: La vernice rossa che ricopre le parti in latta dell'attrezzo serviva a proteggerle dal potere corrosivo dello zolfo, che era impiegato come antiparassitario (v). Da giugno in avanti, per tutta l'estate, il calore eccessivo e la presenza di umidità nell'aria favorivano la comparsa dell'oidio, crittogama della vite, detta mal bianco (v). Per prevenire o debellare alla sua immediata comparsa questo grave inconveniente, i viticultori erano soliti irrorare i grappoli con polvere di zolfo "soffiato sull'uva con un particolare soffietto" (Scheuermeier P. 1980, vol. I/ p. 153).

Collocazione

Villimpenta (MN), Collezione privata Francioli Carmen

Credits

Compilazione: Barozzi, Giancorrado (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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