Scacciamosche
Descrizione
Ambito culturale: ambito mantovano, sinistra Mincio, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: scacciamosche
Materia e tecnica: crine equino (taglio, inserimento); cuoio (taglio, cucitura a mano, foratura)
Misure: 11 cm. x 50 cm.
Descrizione: Coda di cavallo dai crini color cenere, tenuta assieme all'estremità superiore da un supporto piatto in cuoio a forma di cuore, cucito a mano, ornato da un lato con sei borchie in ottone e provvisto in alto di un'asola.
Notizie storico-critiche: A proposito della coda degli equini scrisse l'esperto Idelfonso Stanga (1942, p. 86-88): "L'aristocrazia antica e gli Inglesi nel loro maquignonnage [l'arte di presentare il cavallo nel modo che ne siano esaltate le doti e nascosti i difetti] hanno accorciato non solo i crini della coda, ma assassinarono addirittura l'appendice vertebrale. Con più il cavallo ha la coda pesante di crini, meno la alza. Senonchè un po' col puro sangue da corsa, un po' coi cavalli da sella, un po' col trottatore, un po' col baio della Clevelandia, un po' coi pony del Galles e della Foresta, la crudele e dannosa moda sta per scomparire. Il cavallo scodato soffre terriilmente le mosche e assolutamente non può esse condotto al pascolo (...). La cavalla scodata va soggetta a molte forme uterine perchè ha troppo spesso scoperto l'orificio vaginale, che aspira polvere e microrganismi. Il cavallo scodato è una mostruosità agli occhi degli artisti e degli uomini di cavalli stessi".
Collocazione
Villimpenta (MN), Collezione privata Francioli Carmen
Credits
Compilazione: Barozzi, Giancorrado (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/6w010-00024/
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