Bilancino per pariglia
ambito mantovano, sinistra Mincio
Descrizione
Ambito culturale: ambito mantovano, sinistra Mincio, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: bilancino per pariglia
Materia e tecnica: legno (tornitura); ferro (forgiatura, sagomatura, fissaggio)
Misure: 10 cm. x 100 cm.
Descrizione: Due robuste traverse (figlie) in legno tornito, leggermente rastremate alle estremità, munite di rinforzi e ganci in ferro, collegate da corte staffe a una terza traversa (madre) di foggia simile, ma di lunghezza maggiore, che porta al centro un'altra staffa con anello in ferro.
Notizie storico-critiche: L'allevatore cremonese Idelfonso Stanga (1942 p. 177) scrive: "In Lombardia e principalmente nel Cremonese, si commette l'errore di considerare il bilancino e la bilancia come facenti parte dell'aratro, mentre il bilancino deve far parte del finimento, inquantochè deve essere proporzionato, come il finimento stesso, al cavallo" e, poco più avanti (p. 178), lo stesso autore precisa che "all'aratro ed alle macchine agricole due cavalli non s'attaccano che in pariglia". In certi casi, tra le tirelle e il bilancino, veniva applicato un ammortizzatore a molla che serviva ad attutire eventuali scosse e strattoni provocati dal procedere ineguale degli animali della pariglia. "Tali apparecchi - osserva sempre lo Stanga (p. 179) - sono utilissimi principalmente ove l'agricoltura utilizza il lavoro di animali giovani in via di sviluppo, ma hanno l'inconveniente di costare molto, di complicare l'attacco e richiedere pulizia e sorveglianza".
Collocazione
Villimpenta (MN), Collezione privata Francioli Carmen
Credits
Compilazione: Barozzi, Giancorrado (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/6w010-00029/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).