Termometro ad alcool
ambito italiano
Descrizione
Ambito culturale: ambito italiano
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività artigianali
Tipologia: termometro ad alcool
Materia e tecnica: porcellana (stampaggio a colori, incollaggio); legno (taglio, incisione, levigatura)
Misure: 3 cm x 35 cm x 2 cm
Descrizione: Termometro a due scale graduate (Celsius, da 0 a 100 gradi) e Reaumur (da 0 a 80 gradi) segnate, per reciproco controllo, su due placche lunghe e strette di porcellana stampata, affrontate l'una all'altra, fissate ciascuna ad uno dei lati interni di un unico supporto in legno sagomato a V.
Notizie storico-critiche: Per produrre il formaggio si mescolava il latte della mungitura della sera, scremato della panna affiorata durante la notte, con quello intero appena munto. La miscela veniva scaldata a fuoco vivo nella caldaia (caldéra), un grande paiolo di rame della capacità di circa 500 litri. La miscela doveva raggiungere la temperatura di 36°-37° C. circa (pari a 30° R.), quindi vi si aggiungeva una presa di caglio, sostanza estratta dall'abomaso dei vitelli mista a sale. Dopo circa 20 minuti il latte coagulava formando la cagliata (cagiàda), che veniva sminuzzata in minuscoli pezzetti mescolandola con un bastone detto 'frangicagliata' (spin). L'ammasso così ottenuto era portato alla temperatura di circa 45° C. (corrispondenti a circa 58° gradi R.), cotto e mescolato per 15 minuti. Cuocendo i pezzettini precipitavano sul fondo della caldaia, amalgamandosi tra loro e formando una pasta elastica: il formaggio.L'esatta misurazione della temperatura era determinante per la buona riuscita del prodotto
Collocazione
Villimpenta (MN), Collezione privata Francioli Carmen
Credits
Compilazione: Barozzi, Giancorrado (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/6w010-00054/
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