Aratro

ditta Martinelli (officina meccanica)

Aratro

Descrizione

Autore: ditta Martinelli (officina meccanica), intero attrezzo

Ambito culturale: ambito emiliano, Emilia Romagna

Cronologia: 1920 post

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: aratro

Materia e tecnica: ferro-acciaio (tempratura, tornitura, piegatura, fresatura, saldatura, affilatura)

Misure: 85 cm x 230 cm

Descrizione: Attrezzo interamente in ferro e acciaio formato da una barra orizzontale (bure) alla quale è innestato a perpendicolo un coltello (coltro, dial. còltra) seguito da una larga lama d'acciaio a curvatura asimmetrica (dial. scartàda) a forma di orecchio con una lama affilata sul suo lato inferiore (vomere, dial. gomèr). Dalla curvatura posteriore della bure si dipartono due stecche (stegole, dial. bràns) piegate a S, che terminano nelle impugnature dell'aratro: quella di sinistra è protetta da un paramano e quella di destra è unita ad una corta leva collegata ad un filo di ferro che corre lungo tutta la bure e comanda la frizione dell'ingranaggio posto sul carrello (barusét) che regola l'altezza del mozzo delle 2 ruote raggiate anteriori nonchè lo sgancio del versoio a solco ultimato. Il carrello posteriore forma un corpo a parte, veniva utilizzato per reggere la scartàda quando la si doveva spostare su strada, le sue 2 ruote sonodi raggio inferiore a quelle del barusét.

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980 vol. I/ p. 101-102), riferendosi all'Italia degli anni '20 del secolo scorso, scrive: "In molti luoghi i moderni aratri di ferro hanno sostituito di recente, ma in parte già da decenni, i vecchi o antichi tipi di aratri di legno, grazie alla loro maggiore efficacia, oppure vengono usati assieme ad essi, specialmente nell'Italia settentrionale e centrale, nell'Italia meridionale soprattutto nelle Puglie, dove il nuovo aratro di ferro si chiama 'aratro francese'".

Collocazione

Villimpenta (MN), Collezione privata Francioli Carmen

Credits

Compilazione: Barozzi, Giancorrado (2008)

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