Telaio portaimbuto
Zani, Francesco (falegname)
Descrizione
Autore: Zani, Francesco (falegname) (1893/ 03/ 08-1953/ 07/ 07), realizzazione dell'oggetto
Ambito culturale: media Valle Camonica, bottega di falegname; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX inizio
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: telaio portaimbuto
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, riduzione in assi, levigatura, inchiodatura); ferro (battitura, forgiatura)
Misure: 3 cm x 24.1 cm x 0.7 cm
Descrizione: L'oggetto è formato da quattro assicelle in legno: le due di maggiore lunghezza sono poste in senso verticale e tra di loro parallele, le due di minore lunghezza sono poste in senso orizzontale e sempre parallele fra di loro. Insieme formano un foro quadrato al centro
Notizie storico-critiche: G.B.Muzzi (2003, vol. II, p. 103) informa che il latte appena munto veniva debitamente colato e purificato dalle eventuali mosche o erbe o pagli che vi fossero cadute per movimenti bruschi della coda della vacca o per altri motivi. Sul mastello di legno venivano posti, in ordine, la scaletta a due montanti, la coléra, e il colatoio. Quest'ultimo era un bas-giòt o basiòt di legno con un foro sul fondo, che è parzialmente ostruito da rametti di abete con funzione di filtro.
G. Kezich, A. Mott, E. Eulisse (2002, p. 88) raccontano che il latte appena munto veniva sempre filtrato con il colatoio (cól, cól dal lat ) per eliminare le impurità. Un tipo molto diffuso era quello formato da una conca di legno, lavorata al tornio, con foro centrale. Per utilizzarlo bisognava prima posare sul recipiente un telaietto d'appoggio.
Fonte di documentazione: 3
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/7r010-00018/
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