Mastello da bucato

media Valle Camonica

Mastello da bucato

Descrizione

Ambito culturale: media Valle Camonica; Italia, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: mastello da bucato

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, inchiodatura); ferro (forgiatura)

Misure: 71 cm x Ø 55 cm

Descrizione: Il recipiente ha forma conica. Le pareti sono composte da assi di legno, tenute insieme da numerosi chiodi, due bande in ferro, una alla base l'altra nella parte superiore. Tre assi di cui due poste ai lati, l'una opposta all'altra, sono più alte e sono ricavati due fori per l'inserimento del manico. Un'altro foro è ricavato nella parte anteriore in basso

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 217-218) riferisce che il mastello era utilizzato per lavare i capi colorati e di lana, per il bucato quotidiano o laddove, come nelle città, non si lavava all'aperto. In Italia settentrionale, si lavava quasi sempre nel mastello con acqua calda, dopo aver effettuato la lisciviazione. Ve n'erano di dimensioni diverse: alcuni erano larghi e bassi, altri stretti e alti. Erano assai più maneggevoli della tinozza, senza oppure con due manici, dal bordo superiore rotondo.
G.B. Muzzi (2001, p. 37) informa che il mastello era tenuto sotto il portico della cascina antistante la cucina, posto su una #càvra# (sostegno a quattro zampe). Il bucato settimanale veniva effettuato il lunedì mattina. Le donne usavano acqua bollente, liscivia, sapone e mediante le spazzola (#bros'cia#). In tempi più recenti, la liscivia chimica sostituì la cenere naturale, che richiedeva molti risciacqui. Dopo il bucato, i panni venivano stesi sul #fil dè destènder#.
Fonte di documentazione: 3

Collocazione

Lozio (BS), Casa Museo della Gente di Lozio

Credits

Compilazione: Gelmi, Michela (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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