Raddrizzacorna

alta Valle Camonica

Raddrizzacorna

Descrizione

Ambito culturale: alta Valle Camonica; Italia, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: raddrizzacorna

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, foratura); cuoio (conciatura, foratura, cucitura)

Misure: 31.5 cm x 7.5 cm

Descrizione: L'oggetto, che è stato ricavato da un unico pezzo di legno, è di forma ellittica ed è scanalato lungo entrambi i lati. Ad ognuna delle due estremità della parte frontale, che è concava, sono stati ricavati due fori nello spessore dove è stata inserita una fettuccia ancorata alla parte posteriore dell'oggetto per mezzo di tre chiodini. Nella fettuccia di sinistra è stata inserita la parte di un cinturino con relativa fibbia. Inoltre alle estremità dell'oggetto sono stati inchiodati sulla sommità due ritagli di cuoio di cui quello di destra presenta una cucitura. Un ulteriore ritaglio è stato inchiodato anche nella parte centrale e inferiore. Vi sono tracce di letame in prossimità della fettuccia di destra

Notizie storico-critiche: Il maestro Dino Marino Tognali ci informa che era necessario raddrizzare le corna storte dei vitelli per due motivi. Un motivo era prettamente commerciale: non sarebbe stato possibile vendere dei vitelli dalle corna storte e quindi la famiglia contadina non avrebbe potuto assicurarsi l'unica, seppur minima, rendita in denaro percepita durante l'anno. L'altro motivo era di natura pratica e consisteva nel fatto che se le corna fossero state storte sarebbe stato impossibile avvolgervi il capestro durante l'aratura.
Fonte di documentazione: 5

Collocazione

Vione (BS), Museo Etnografico dell'Alta Valle Camonica "'L Zuf"

Credits

Compilazione: Viola, Pamela (2007)

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