Aratro
Italia settentrionale
Descrizione
Ambito culturale: Italia settentrionale; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XIX metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: aratro
Materia e tecnica: ferro (riscaldamento, forgiatura, stampo, assemblaggio); legno (taglio, scortecciatura, piallatura)
Misure: 57 cm. x 175 cm. x 93.5 cm.
Descrizione: L'oggetto si compone di diversi elementi. Due stegole collegate da una barra si riuniscono in una bure a sezione rettangolare e ad andamento rettilineo che, vicino all'estremità, si collega attraverso una catena ad un bilancino rettilineo a sezione quadrata, alle estremità del quale si trovano due ganci per l'attacco degli animali. Sotto l'estremità della bure è posizionata una ruota dotata di raggi. All'altezza della connessione tra stegola e bure una barra con l'estremità a forcella ferma il versoio triangolare e concavo, che è voltato da un lato e appoggia a terra con una barra a sezione rettangolare
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1996, vol. I, pp. 98, 101-104, 106) sostiene che le tipologie di moderni aratri in ferro erano molte, distinte dal marchio di fabbrica. Questa innovazione permette di smuovere la terra all'andata verso destre e al ritorno verso sinistra spostando semplicemente il versoio. L'andamento risulta simile a quello del tradizionale aratro asimmetrico. La rotella sotto la bure facilitava la guida dell'aratro ed evitava che lo stesso andasse troppo in profondità.
In G. Kezich, Mott A., Eulisse E. (2002, p. 13) si spiega che questa tipologia di aratro ha avuto diffusione dalla fine dell'Ottocento.
Fonti di documentazione: 3
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/7r030-00015/
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