Legaccio
ambito camuno, bottega di fabbro ferraio
Descrizione
Ambito culturale: ambito camuno, bottega di fabbro ferraio; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XIX ultimo quarto
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: legaccio
Materia e tecnica: ferro (riscaldamento, battitura, forgiatura, tranciatura, piegatura)
Misure: 52 cm.
Descrizione: L'oggetto si compone di diverse parti. Dal foro presente su un anello centrale si diparte una breve catena parzialmente annodata formata da maglie allungate. All'estremità della stessa è presente un ulteriore anello, nel quale è inserito un puntale cuneiforme. Dall'anello centrale si dipartono due catene più lunghe formate da maglie allungate. Mentre la prima termina con una breve barra orizzontale leggermente arrotondata alle estremità e con un moschettone con gancio, la seconda è intervallata in tre punti (metà, 4/5, estremità) da altrettanti anelli
Notizie storico-critiche: G. Kezich, E. Eulisse, A. Mott (2002, p. 51) spiegano che la lunghezza dell'oggetto era tale da permettere i movimenti indispensabili, mentre la particolare foggia impediva che l'animale si strozzasse o ferisse.
G. B. Muzzi (2003, vol. I, p. 99) ricorda l'uso dell'oggetto, utile anche per mantenere gli animali nella corretta posizione prima di inserirne la testa nella eventuale rastrelliera.
L. Gibelli (2004, vol. I, pp. 335-336) elenca la nomenclatura delle parti dell'oggetto, definito collare da vitellino o da vacca a seconda delle dimensioni. Due bracci di catena costituivano i bracci del collare, uno terminante con il nottolino usato come fermo ed uno con due anelli, nei quali si inseriva il nottolino. Entrambi i bracci erano inanellati alla giunta del collare, con una maglia imperniata atta ad impedire l'attorcigliamento del gambale, l'altro tratto di catena terminante con un altro nottolino, che doveva essere fissato alla mangiatoia.
Fonti di documentazione: 3
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/7r030-00360/
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