Carro a due ruote con timone a due stanghe
ambito camuno
Descrizione
Ambito culturale: ambito camuno; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà-terzo quarto
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: carro a due ruote con timone a due stanghe
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intreccio); ferro (forgiatura)
Misure: 124 cm x 312 cm
Descrizione: L'oggetto consiste in una serie di assi parallele tra loro che costituiscono il piano di carico, fissate tramite inchiodatura a due travi trasversali, anteriore e posteriore inserite tramite tassello incavato entro due travi longitudinali che, allungate davanti, costituiscono le stanghe del timone. A due viti sono fissate le catene che vengono collegate al pettorale dell'animale trainante. Le sponde laterali sono costituite da due assi inchiodate a una serie di paletti verticali inseriti e incastro entro due stecche parallele al fondo, su cui poggia il sedile del carrettiere. Le due ruote raggiate sono inserite tramite il mozzo nell'asse trasversale passante sotto il fondo del carro. All'inizio della sponda destra, una manovella mette in funzione il freno, ovvero un tampone che viene, tramite ingranaggio, premuto contro la ruota rallentandone o bloccandone completamente la rotazione.
Notizie storico-critiche: G.B. Muzzi (2003, vol. II, p. 128) dice che il carretto da traino per asino o mulo serviva per il trasporto non solo del fieno, ma veniva usato in qualsiasi situazione in cui i materiali che devono essere trasportati lo consentono.
P. Scheuermeier (1996, vol.II, p. 141) ricorda che è il mezzo di trasporto tipico dei carrettieri per il trasporto di merci su strada, ma era usato anche dai contadini.
Fonti di documentazione: 3
Collocazione
Vione (BS), Museo Etnografico dell'Alta Valle Camonica "'L Zuf"
Credits
Compilazione: Bellandi, Giovanna (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/7r060-00325/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).