Filatoio a mano
ambito camuno
Descrizione
Ambito culturale: ambito camuno; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà-terzo quarto
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: filatoio a mano
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, tornitura, sagomatura, levigatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, curvatura)
Misure: 29.5 cm x 106.5 cm x 72 cm
Descrizione: L'oggetto consiste in una struttura di legno composta da una base d'appoggio costituita da un'asse rettangolare dagli spigoli arrotondati, dalla quale salgono, presso le due estremità della base, due strutture verticali di supporto, una per un rotello, posto in orizzontale, con due scanalature per il cavo di trasmissione del movimanto rotatorio ed entro il quale gira un'asticciola in ferro ovvero il fuso, l'altra per un asse orizzontale dal quale partono una serie di sette raggi terminanti ognuno con con un corto tassello trasversale leggermente ricurvo sul quale scorreva il cavo di trasmissione del movimento che veniva impresso tramite una manovella in ferro collegata all'asse orizzontale.
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1996, vol.II, p. 256) dice che il filatoio è uno strumento nel quale il fuso, alloggiato in posizione orizzontale non viene più spinto a mano, ma da una ruota, la girella, che si muove intorno ad un asse orizzontale, collegato al fuso attraverso un cavo di trasmissione perpetuo. A seconda del sistema che muove la girella si parla di filatoio a mano o a pedale. In Italia settentrionale questo filatoio è accertato solo come filatoio da lana.
Fonte di documentazione: 3
Collocazione
Vione (BS), Museo Etnografico dell'Alta Valle Camonica "'L Zuf"
Credits
Compilazione: Bellandi, Giovanna (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/7r060-00555/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).