Torchio tipografico
Ditta Amos Dell'Orto (industria tipografica)
Descrizione
Autore: Ditta Amos Dell'Orto (industria tipografica) (sec. XIX)
Ambito culturale: ambito lombardo; Italia, Lombardia
Cronologia: 1861
Categoria: attività artigianali
Tipologia: torchio tipografico
Materia e tecnica: ferro (fusione, stampo, filettatura); ottone (fusione, stampo); legno (taglio, squadratura, tornitura, levigatura); nylon (filatura, tessitura)
Misure: 110 cm x 205 cm x 115 cm
Descrizione: Su una struttura portante a forma ovale poggiante su un sostegno a quattro piedi a forma di zampa leonina, vi è un carrello a due binari mobile in senso orizzontale azionabile mediante una manovella girevole dalla maniglia lignea tornita, collegata a una striscia di nylon. Il carrello, sostenuto da un cilindro metallico poggiante a terra, è completo di porta-forma, detto fraschetta, per inserire le matrici con i caratteri da stampa. Assicurata alla struttura portante e posta sopra il carrello vi è la platina che si abbassa mediante una leva per esercitare pressione sul foglio di carta. Ad essa è collegato un contrappeso a forma di zucca.
Notizie storico-critiche: L'inglese Lord Charles Stanhope (1753-1816) fu l'inventore, agli inizi dell'Ottocento, del primo torchio tipografico in ghisa. La caratteristica più importante del torchio Stanhope risiedeva nel sistema di leve multiple tra barra e vite, che andò a sostituire la semplice vite usata nei vecchi torchi in legno. Questa sistema di leve moltiplicava la pressione esercitata e la trasmetteva ad una platina più grande che consentiva la stampa di una forma intera con un unico tiro di leva. La presenza del contrappeso, inoltre, aiutava ad alzare la platina e a tenerla sollevata. Coerente con le sue convinzioni, Lord Stanhope considerava il suo torchio uno strumento per la libertà di stampa e pertanto non lo brevettò. La pressione eseguita dal meccanismo era tale che si poteva stampare un foglio di dimensioni doppie rispetto ai torchi in legno. Lo Stanhope fu costruito da molti produttori in Francia, Germania, Svezia e Italia. La ditta Amos Dell'Orto fu un'officina italiana costruttrice di macchine tipografiche, operante a Monza nellÂ'Ottocento. Il torchio modello Sthanhope di Amos dell'Orto fu premiato nel 1839 con medaglia d'argento.
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