Spago

ambito Italia Settentrionale, bottega tessile

Spago

Descrizione

Ambito culturale: ambito Italia Settentrionale, bottega tessile

Cronologia: Sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: spago

Materia e tecnica: Canapa (filatura)

Misure: 0.1 cm

Descrizione: Spago da calzolaio. Matassa in corda grezza di corda di canapa che, una volta preparata, era usata per eseguire le cuciture delle suole. La matassa di corda era srotolata in più fili di piccola lunghezza (2 metri circa) che venivano poi arrotolati fra loro e cosparsi di pece che conferiva loro omogeneità e resistenza; si faceva poi la "punta" alla corda per legarvi l'ago di cinghiale che serviva ad eseguire le cuciture.

Notizie storico-critiche: Il calzolaio doveva preparare da solo il filo, a grossezza variabile a seconda delle scarpe da cucire: metteva insieme diversi fili di stoppa, li univa, li attorcigliava bene affinchè la torcitura fosse perfetta e poi passava e ripassava sul filo la pece (a base di catrame) in modo da rinforzarlo sino a farlo divenire abbastanza robusto per cucire le suole alle tomaie. Poi doveva preparare il cuoio: lo immergeva dapprima nell'acqua per qualche tempo e poi lo batteva con un martello pesante a disco per livellare le asperità e ammorbidirlo. Poi iniziava la preparazione vera e propria della scarpa: prese le misure sulla forma prescelta, il cuoio veniva tagliato su misura per confezionare la suola e la tomaia: operazione eseguita al banchetto da lavoro. Si eseguiva poi la cucitura delle varie parti con lo spago preparato e la lesina, praticando direttamente i fori nel cuoio. Si passava poi ad applicare il tacco, costituito da striscie di cuoio sovrapposte e inchiodate assieme. Infine la fase di rifinitura della scarpa terminava la lavorazione: si tagliavano i bordi sporgenti, si affinavano e levigavano i contorni e si lucidavano i bordi.

Collocazione

San Benedetto Po (MN), Museo Civico Polironiano

Credits

Compilazione: Giarelli, Guido (1984)

Aggiornamento: Rebecchi, Matteo (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).