Tornio
ambito Italia Settentrionale, bottega falegname
Descrizione
Ambito culturale: ambito Italia Settentrionale, bottega falegname; Italia, Emilia-Romagna
Cronologia: Sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: tornio
Materia e tecnica: Legno (assemblaggio)
Misure: 132 cm x 39 cm x 97 cm
Descrizione: Tornio a mano utilizzato per preparare il tronco di legno (di salice o di pioppo), in modo da renderlo perfettamente cilindrico, prima del taglio dei truccioli per il cappello di paglia. Costituito da un pancone di legno duro (olivo o opi=acero campestre) poggiato su 4 gambe; su questo si trova una guida orizzontale duplice portante alle estremità due registri per variare l'altezza in dipendenza dal diametro più o meno grande del cilindro di legno. Entro la guida, parallelamente, si trova il tronco di legno bloccato in senso orizzontale da due spuntoni di ferro (ometti): uno fisso al pancone, l'altro registrabile lungo una ferritoia praticata nell'incastellatura stessa. Sulla guida scorre poi il pialletto munito di impugnatura e di ferro tagliente con inclinazione fissa, ma registrabile in verticale mediante vite.
Notizie storico-critiche: Prima di arrivare alla preparazione del cilindro di legno da cui poi verranno ricavate le strisce o trucioli in legno, bisogna ricordare alcune operazioni:
La scelta del legno che poteva essere salice ripaiolo, quello che cresceva a cespi o coltivato sul terreno alluvionale dei fiumi della Val Padana: si tagliavano i rami di 10-12 cm di diametro. Col salice si ottenevano paglie più sottili e anche più pregiate però c'era l'inconveniente che offrendo paletti di piccolo diametro, rendeva più pesante la lavorazione. Di seguito, verso i primi del 900 si passò al pioppo canadese pure coltivato nei terreni alluvionali. I paletti molto più grandi di diametro: circa 30 cm, venivano dai tronchi non dai rami. Le piante dovevano essere comprese fra i 9 e i 10 anni e di esse soltanto i primi 2-3 metri dalla base erano buoni per la lavorazione. Il resto era inservibile. L'anima del pioppo doveva essere piccola, se era larga voleva dire che la pianta era cresciuta in terreno acquitrinoso, con grave pregiudizio per la bontà della paglia. Il legno di pioppo forniva peraltro paglei piuttosto larghe. Una volta scelti i rami o i tronchi si doveva provvedere alla segatura dei pezzi secondo la nota lunghezza di 40-50 cm e a una prima grossa sgrossatura mediante un'accetta.
Collocazione
San Benedetto Po (MN), Museo Civico Polironiano
Credits
Compilazione: Benfatti, Carlo (1986)
Aggiornamento: Rebecchi, Matteo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/F1080-00063/
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