Chiave
ambito Italia Settentrionale, bottega fabbro
Descrizione
Ambito culturale: ambito Italia Settentrionale, bottega fabbro; Italia, LOMBARDIA
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: chiave
Materia e tecnica: ferro (fucinato)
Misure: 130 mm x 340 mm x 31 mm
Descrizione: Chiave inglese con le ganasce dello strettoio formate da due corpi identici, ognuno simile ad un martello a due penne avente circa forma di tronco di piramide a basi rettangolari (maggiore 22x130, minore 22x55, H 25) ma ingrossato al centro in corrispondenza del foro filettato; sono affrontati con le basi maggiori. Per il foro filettato del corpo superiore è mobile una vite (diametro 23, H 48) avente filetti triangolari (quattro creste al cm) in senso antiorario. Per il secondo foro si muove un'altra vite (H 70), realizzata sullo stesso tondino della precedente da cui è separata da un breve tratto non filettato; ha filetti rettangolari (due creste per cm) anch'essi in senso antiorario. Le due filettature sono però una diretta dall'interno del tondino verso una estremità, l'altra sempre dall'interno ma verso l'estremità opposta. Per evitare la rotazione delle ganasce una rispetto all'altra esse sono passate da 2 minori tondini (diametro 10, H 20) aventi assi paralleli all'asse della coppia vite, uno per parte; sono mobili nei fori di ambedue le ganasce, leggermente allargati a fungo all'estremità fuoriuscente dalla ganascia esterna. Le facce interne sono zigrinate con alucne intaccature rettilinee tra loro perpendicolari e oblique rispetto agli spigoli. [...segue notizie critiche]
Notizie storico-critiche: [...segue descrizione] Dopo la vite a filetto rettangolare il tondino continua ancora per circa 25 con minor sezione, dopo di che forma un codolo avente forma piramidale quadrata (lato 14, H 190) ribattuto verso il vertice sopra l'impugnatura di legno ora mancante.
Le notizie e quasi tutti i nomi dialettali sono forniti dall'informatore Ezio Pedroni, fabbro abitante a Gorgo di San Benedetto Po. Imparò dal padre dopo il 1945; il padre lavorava l'estate in fornace e l'inverno faceva lavori non impegnativi da fabbro. Il primo incudine l'ebbero recuperandolo da un autocarro tedesco dato alle fiamme durante la ritirata, poco prima che esplodesse il serbatoio. E' sempre stato solo fabbro per paura dei calci degli animali; asserisce che il maniscalco faceva mestiere molto differente da quello del fabbro.
Collocazione
San Benedetto Po (MN), Museo Civico Polironiano
Credits
Compilazione: Uggeri, Silvio (1990)
Aggiornamento: Rebecchi, Matteo (2011)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/F1080-00243/
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