Frutto di baobab
ambito egiziano
Descrizione
Ambito culturale: ambito egiziano
Tipologia: frutto di baobab
Materia e tecnica: frutto (raccolta, essicatura)
Misure: 9 cm x 23.5 cm x 7 cm (intero)
Descrizione: Frutto intero essiccato dell'albero di Baobab. Ha forma ovoidale-cilindrica irregolare oblunga con parete esterna legnosa. Sono ancora presenti i semi all'interno.
Notizie storico-critiche: Il frutto fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
Acerbi ha reperito e conservato questo frutto di Baobab con il probabile scopo di documentarne l'importanza e la diffusione nell'area nilotica; il Senegal, l'Egitto e l'Abissinia sono infatti la patria di questa pianta. Secondo alcuni studiosi il termine Baobab deriverebbe dall'arabo "bu hibab" che significa "frutto dai molti semi"; per altri dal termine egiziano "nel hobab dei Bu", dato dai commercianti del Cairo durante il Sec. XVII. In Africa il Baobab è conosciuto anche con il nome di "albero della vita" o "albero magico"; da secoli è utilizzato per le sue virtù medicinali e benefiche. La sacralità di questa pianta presso le popolazioni africane è talmente rispettata che solo gli iniziati e i saggi hanno il permesso di arrampicarvisi sopra per raccogliere frutti e foglie. Dell'albero, il frutto è la parte più utilizzata: la polpa viene mangiata, mentre il succo ottenuto dalla sua spremitura fornisce una bevanda che viene utilizzata per guarire da febbri e pestilenze. I frutti vengono bruciati e mischiati con olio di palma rancido da cui si ricava il sapone. I gusci dei frutti, una volta svuotati della polpa, vengono usati come piatti galleggianti per la pesca, oppure possono essere lavorati per produrre monili.
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)
Aggiornamento: Benini, Monica (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/M0330-00013/
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