Geometria/ calice/ fiori/ iscrizioni

manifattura araba

Geometria/ calice/ fiori/ iscrizioni

Descrizione

Ambito culturale: manifattura araba

Categoria: attività liturgiche e rituali

Tipologia: ciotola a vernice nera

Materia e tecnica: ceramica (tornitura, essiccatura, cottura); vernice (stesura, incisione, impressione)

Misure: 5 cm x Ø 14 cm (intero)

Descrizione: Ciotola in argilla rossa a vernice nera lucida, eseguita a tornio veloce. La calotta, senza orlo, ha vasca emisferica profonda e fondo convesso che poggia direttamente sul piano. Sia l'interno che l'esterno della calotta emisferica sono decorati a impressione e incisione. Al centro, all'interno della calotta, vi è una decorazione geometrica a impressione ed incisione che alterna motivi a cerchi concentrici e semicerchi. Nell'intersezione di questi elementi decorativi è presente un motivo "a reticolo". Sono presenti iscrizioni in arabo incise che percorrono tutta la circonferenza della calotta su due piani paralleli e interrotte da una raffigurazione di un calice. Sulla superficie esterna vi è un'alternanza di quattro fiori stilizzati, inscritti in un cerchio impresso, con iscrizioni calligrafiche in lingua araba. In corrispondenza della base si sviluppa un'ornamentazione di tipo geometrico: nel centro è impresso un fiore con una stella incisa dai tratti fortemente stilizzati che ne sottolinea la forma. Il fiore è circoscritto da tre cerchi concentrici impressi, da cui si dipartono due coppie parallele di cerchi concentrici all'interno dei quali sono è incisa una serie di piccoli triangoli.

Notizie storico-critiche: L'opera fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
In tutti i paesi dove è giunto l'Islam la decorazione a motivi geometrici è già molto diffusa (tendenza alla geometrizzazione degli ornamenti). Raggiunge il suo apogeo nei Secoli XIV e XV in Oriente con i Mamelucchi e in Occidente con i Nasridi e i Merinidi.
Per quanto concerne la decorazione floreale, nella storia della civiltà musulmana l'idea del giardino riveste un significato particolare. Ciò è sicuramente dovuto in parte ai territori aridi che la maggior parte dei musulmai ha tradizionalmente abitato, dove i rari e rilassanti spazi verdi delle oasi e i complessi con giardini erano esclusivo appannaggio delle classi abbienti. Nell'arte islamica si ha pertanto una predilezione artistica per motivi decorativi floreali e vegetali sia nei mosaici sia nelle arti decorative in genere. Quando i fiori non sono raffigurati in modo naturalistico, spesso sono presenti in forme fantasiose per mettere in risalto o per ricoprire le superfici di un oggetto. Essenzialmente usati come motivi decorativi, i moduli floreali avevano anche significati spirituali, poiché offrivano l'opportunità di contemplare l'infinita complessità dell'universo che riconduce il tutto all'unità del suo creatore, Allah, origine di tutto.
Oltre ai motivi decorativi appena citati, l'oggetto reca due iscrizioni sacre incise in lingua araba. La traduzione dell'iscrizione interna é: "Dio! Non v'è altro Dio che Lui, il Vivente, che di Sé vive: non lo prende mai né sopore né sonno, a Lui appartiene tutto ciò che è nei cieli e tutto ciò che è sulla Terra. Chi mai potrebbe intercedere presso di lui senza il Suo permesso? Egli conosce ciò che è avanti a loro e ciò che è dietro di loro, mentre essi non abbracciano della Sua scienza se non ciò che Egli vuole. Spazia il Suo Trono sui cieli e sulla terra, né Lo stanca vegliare a custodirli: è l'Eccelso, il Possente!". La traduzione dell'iscrizione esterna è invece: "Oh Allah (Dio) oh mio profeta supremo; pace su di lui; tu che sei sufficiente tu che sei il perdonatore".

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)

Aggiornamento: Benini, Monica (2018)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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