Corda
manifattura araba
Descrizione
Ambito culturale: manifattura araba
Cronologia: sec. XIX inizio
Categoria: caccia, pesca e raccolta
Tipologia: corda
Materia e tecnica: fibre vegetali (raccolta, filatura, intreccio, annodatura)
Misure: 2.7 cm x 78 cm x 2.7 cm (intero)
Descrizione: L'oggetto è una corda costituita da un intreccio a nodo di marinaio di quattro corde di fibra vegetale. A un'estremità l'intreccio si è sciolto nelle quattro corde singole, mentre nell'estremità opposta è presente la base di un cappio, oggi mancante.
Notizie storico-critiche: L'oggetto fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
Questo manufatto è di realizzazione artigianale, ma risultano difficilmente classificabili la sua origine e la sua specifica funzione. Circa la struttura della corda, si ipotizza che potesse rientrare nella tipologia a "nodo scorsoio", in quanto costituita da un occhiello scorrevole all'estremità del cappio. Tale elemento ha la caratteristica di serrarsi in risposta alla tensione della corda, mentre nell'occhiello è inserito l'oggetto che si vuole fermare. Per quanto concerne il materiale con cui si ricava la fibra vegetale, generalmente nella zona dell'Egitto venivano impiegate le fibre della palma da dattero: lo stesso Acerbi nei suoi quaderni annota spesso l'acquisto di "corde di dattoliere" (Carte Acerbi, Busta II, fasc. IX).
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)
Aggiornamento: Benini, Monica (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/M0330-00033/
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