Lancia
ambito nubiese
Descrizione
Ambito culturale: ambito nubiese
Cronologia: sec. XIX inizio
Categoria: attività militari
Tipologia: lancia
Materia e tecnica: legno (intaglio, levigatura); ferro (forgiatura, battitura, affilatura)
Misure: 3.5 cm x 63 cm (intero)
Descrizione: Parte di zagalia mancante di terminale, o puntale, costituita da una punta di ferro e da un'asta lignea a sezione cilindrica. La punta in ferro è costituita da una cuspide avente forma triangolare a foglia con i lati lunghi affilati. L'asse della punta presenta una decorazione con motivi "a getto" e la gorbia, la base della cuspide, si collega all'asta lignea tramite apertura a imbuto.
Notizie storico-critiche: L'oggetto fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
La zagaglia rientra nella tipologia delle lance. Trattasi di armi ampiamente diffuse tra i popoli dell'Africa; in particolare, per alcune zone dell'Africa sudanese era l'armamento principale per la maggior parte dei guerrieri. Nata come strumento da caccia, in seguito viene utilizzata come arma da combattimento sia per l'attacco che per la difesa. Il suo impiego è inoltre documentato come arma da parata per le danze cerimoniali: conferisce a chi le sostiene elementi di distinzione e di considerazione, sottolineandone in tal modo l'identità gerarchica.
Tuttavia la zagaglia si differenzia dalla lancia per la lunghezza dell'asta, ossia per essere relativamente più corta (circa 85 cm) e per la lama più sviluppata, che, come in questo caso, mostra eleganti motivi decorativi a getto realizzati in ferro battuto. Tra gli ornamenti dei beduini rientrano le lance con asta corta, un piccolo scudo fatto per lo più in pelle d'elefante e in una spada lunga a due tagli.
E' noto inoltre che i guerrieri di questo territorio spesso preferivano servirsi di lance e derivati, piuttosto che del fucile, per la facilità con cui riuscivano ad usarle a cavallo lanciandole, nella corsa, fino a lunghe distanze. Durante le campagne militari il soldato portava almeno due lance, una più leggera che poteva essere scagliata a lunga distanza, mentre l'altra, più pesante, era usata nel combattimento corpo a corpo. In tempo di pace, invece, veniva unta di grasso, coperta con un fodero di pelle rossa e appesa alle pareti della capanna insieme allo scudo. Circa la tipologia di incastro tra la punta di ferro e l'asta lignea, in Africane sono attestate due tipologie: al nord, come in questo caso, sono diffusi incastri a imbuto, mentre al sud del continente i due elementi sono vincolati tramite legatura con filo di ferro, fibre vegetali o guaine.
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)
Aggiornamento: Benini, Monica (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/M0330-00039/
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