Bardatura da cavallo
manifattura ottomana-mammalucca
Descrizione
Ambito culturale: manifattura ottomana-mammalucca
Cronologia: sec. XIX inizio
Categoria: attività militari
Tipologia: bardatura da cavallo
Materia e tecnica: feltro (taglio, cucitura); velluto (taglio, cucitura, ricamo); cotone (tessitura); paillettes di metallo (applicazione, cucitura); filigrana in metallo (cucitura); cuoio (conciatura, taglio, cucitura); legno (intaglio); corda in fibra vegetale (torsione, annodatura); ferro (forgiatura, levigatura)
Misure: 75 cm x 90 cm x 115 cm (intero)
Descrizione: Il manufatto si compone di un sottosella in panno di lana di colore giallo di cuoio, da una parte esterna in velluto rosso ricamato in filato dorato metallico e paillettes circolari. Le stringhe sono tessute a spina di pesce. La testiera è composta di redini e briglia. Le fibbie e le staffe sono in ferro. La coppia di staffe è posta a ciascun lato della sella: le staffe sono di grandi dimensioni, hanno base piana e aumentano di ampiezza alle due estremità, diventando triangolari. Sono dotate di un doppio gancio saldato alla struttura della staffa, con anella in posizione superiore. La gualdrappa è in feltro e velluto ricamato con motivi decorativi in filigrana dorata e paillettes. I motivi decorativi sono a impianto simmetrico; il ricamo è a rilievo.
Notizie storico-critiche: L'oggetto fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
Dapprima selle e coperte da sella e da cavallo miravano unicamente alla praticità, mentre soltanto in un secondo tempo iniziarono a essere anche riccamente ornate per conferire prestigio a chi le cavalcava. Le selle più antiche, infatti, erano solamente di legno o feltro. Solo più tardi alla sella si aggiunsero coperte da cavallo o da sella che venivano posizionate al di sopra o al di sotto della sella di cuoio. Dal Secolo XVI in avanti, le miniature turche raffigurano i Sultani Ottomani su selle da cavallo riccamente elaborate e decorate, con vistosi fioroni in cuoio e laminati d'argento. Acerbi, durante il suo soggiorno in Egitto, annota nei suoi quaderni il fatto che "alcuni signori magnificamente vestiti montano su cavalli riccamente bordati" (Gualtierotti P., 1984, p. 67). Confrontando la sella in questione con le bardature da cavallo ottomane-mammalucche del XVII e XVIII secolo giunte fino a noi, si può affermare che si tratti di una sella appartenente a quel periodo, in particolare agli armamenti dell'impero. Nel nostro caso, infatti, nel retro del seggio è riportato un fiore in cuoio decorato con paillettes d'argento. Il modello della staffa di grande dimensione e dagli estremi ampi a triangolo si ritrova spesso nei finimenti dell'Asia centrale.
Collocazione
Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te
Credits
Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)
Aggiornamento: Benini, Monica (2018)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/M0330-00057/
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