Granaio
bottega di falegname
Descrizione
Ambito culturale: bottega di falegname; Italia, Lombardia
Cronologia: sec. XIX
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: granaio
Materia e tecnica: legno (sagomatura, intaglio); ferro (battitura)
Misure: 232 cm x 88 cm x 142 cm
Descrizione: Grande cassone in legno di forma parallelepipeda, poggiato su sei piedi (pè) costituiti da assi poste agli spigoli e al centro delle pareti maggiori che lo tengono sollevato da terra di circa 25 cm. La parte superiore è chiusa da un coperchio (kuérc') incernierato provvisto di serratura in ferro battuto. L'interno è diviso in tre scomparti (kóltri) di diversa capienza, provvisti in basso, lungo la faccia anteriore, di altrettante bocche di scarico chiuse da un doppio sistema di sportelli scorrevoli (uscét), interno ed esterno, costituiti da lunghe assicelle che possono muoversi entro guide verticali. I singoli scomparti hanno capacità rispettivamente di 800, 463 e 531 decimetri cubi, per un totale complessivo di 1794 decimetri cubi corrispondenti a circa 13,49 quintali di segale. Sulle assicelle scorrevoli e sulla parete anteriore del cassone sono presenti decorazioni intagliate nel legno.
Notizie storico-critiche: Il cassone-granaio proviene dalla casa di Nicolò Vitalini "da l'Agént" di Sant'Antonio Valfurva, il manufatto si salvò dall'incendio che distrusse il paese il 10 aprile 1899.
Granai di queste dimensioni erano posseduti solo dalla famiglie che disponevano di molto terreno coltivabile, e quindi di una elevata produzione, per questa ragione si rendeva necessario immagazzinare la parte eccedente del proprio fabisogno in attesa della vendita. Normalmente le granaglie venivano conservate direttamente in sacchi grezzi o in cassoni di dimensioni minori.
Collocazione
Valfurva (SO), Museo Vallivo Valfurva "Mario Testorelli"
Credits
Compilazione: Bonetti, Luca (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SO100-01396/
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