Mortaio per le castagne

ambito valtellinese

Mortaio per le castagne

Descrizione

Ambito culturale: ambito valtellinese

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: mortaio per le castagne

Materia e tecnica: legno (sagomatura, scavo); ferro (laminatura, battitura)

Misure: 74 cm x Ø 83 cm

Descrizione: Massiccio ceppo di legno di castagno a sezione circolare rastremato verso la base. La parte superiore è stata scavata per ottenere un ampio incavo con fondo bombato utilizzato quale mortaio. Il ceppo presenta una fasciatura della parete perimetrale realizzata con una sottile lamina di ferro. Sono abbinati al mortaio due grossi pestelli dal lungo manico in legno e con la parte battente dei martelli rinforzata con lamina di ferro.

Notizie storico-critiche: Per le comunità del versante orobico valtellinese la castagna ha costituito una integrazione importante per l'alimentazione. Raccolte sul finire di ottobre, o poco prima nelle annate più favorevoli, le castagne che non erano consumate subito venivano essiccate in appositi locali, gli "agrà", posti in piccole baite o parte di esse. Queste costruzioni avevano al piano inferiore uno spazio dove era sistemato un braciere acceso a fuoco lento per ottenere una fumigazione ideale all'essiccazione, al livello superiore era posto un graticcio dove venivano sistemate le castagne per uno spessore di circa 30-40 cm. Il periodo di essiccazione aveva una durara variabile tra i 20 e i 30 giorni. In inverno, una volta ripulite dal guscio con l'uso del pestello (pèstón) battuto nella "sciùca" o con apposite macchine mosse dalla forza idraulica chiamate "pile", le castagne venivano cotte o trasformate in farina.

Collocazione

Ponte in Valtellina (SO), Museo Etnografico di Ponte in Valtellina

Credits

Compilazione: Bonetti, Luca (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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