Trinciafoglia
ambito alto-brianzolo
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia
Cronologia: sec. XIX fine
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: trinciafoglia
Materia e tecnica: ferro (riscaldamento, forgiatura, taglio, molatura); legno (taglio, levigatura, foratura, filettatura, commettitura, inchiodatura)
Misure: 42 cm. x 133 cm. x 69 cm.
Descrizione: L'oggetto si compone di una lunga cassa in legno a forma di parallelepipedo, aperta per metà lungo il lato superiore, montata su un cavalletto d'appoggio formato da quattro gambe in legno, a due a due rinforzate mediante una traversa. Lungo il lati minori della cassa sono state inchiodate delle lamiere di rinforzo. All’interno della cassa scorre longitudinalmente un pistone in legno filettato, mosso mediante ingranaggi da una manovella esterna in ferro, rivestita con una maniglia tornita in legno. All'estremità aperta della cassa è imperniata una lunga lama tagliente, anch'essa munita di maniglia lignea
Notizie storico-critiche: In molte case, fino a quando i bachi erano piccoli, la foglia di gelso (#föia#) era tagliata a piccole strisce, come l'insalata (#fìna cumpàgn de l’insalata): dapprima con una forbice, con un coltello (#curtéla#) o con una piccola roncola; poi, con la crescita delle dimensioni dei bachi, si passava al triciafoglia, la cui lama sminuzzava il cibo dei bachi da seta (#cavalée#).
G.B. Muzzi (2001) riferisce che i bachi, da piccole capocchie di spillo quali erano all'inizio del loro ciclo vitale, diventavano sempre più grossi e voraci. Alla necessità di non far loro mancare le foglie di gelso si provvedeva con continue puntate lungo i filari, assegnato dal padrone del fondo alla famiglia tenutaria dei bachi.
L'informatore Romeo Riva (2024) racconta che erano le donne a occuparsi dell'allevamento dei bachi da seta. Poiché le foglie di gelso andavano somministrate ai bachi fresche e asciutte, quando pioveva i rami venivano tagliati e messi a essiccare sotto il portico o nella stalla della cascina. Le piante di gelso erano coltivate a filari ai bordi dell'appezzamento arativo, dove si coltivavano frumento, granoturco, patate o legumi.
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00008/
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