Staio
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia
Cronologia: sec. XIX terzo quartosec. XIX terzo quarto
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: staio
Materia e tecnica: legno (taglio, curvatura, inchiodatura); ferro (riscaldamento, forgiatura, saldatura a caldo, ribattitura)
Misure: 17,8 cm. x Ø 40,3 cm.
Descrizione: L'oggetto è un recipiente di forma cilindrica, la cui sponda è costituita da una lamina in legno ricurva e unita alle estremità e la cui base è formata da due assi semicircolari, assemblate mediante l'inchiodatura al centro di un tassello ligneo quadrato. Al centro del tassello è inserita l'estremità inferiore di un'asta in ferro verticale, detta ago. All'estremità superiore l'ago è saldato a caldo al centro della barra orizzontale rettangolare che corre lungo il diametro del recipiente. Le due estremità della barra sono saldate alla cerchiatura della bocca e inchiodate ai due lati della sponda. La base e la sponda sono tenute insieme mediante l'applicazione di alcune lamine in ferro
Notizie storico-critiche: M. Galimberti (2000, pp. 95-96) scrive che lo staio è una misura di capacità per aridi come le granaglie, con misure e rapporto diametro/altezza codificati. La necessità di garantire l'indeformabilità del recipiente fece sì che, sin dall'antichità, fosse guarnito in ferro (#modius praeferratus#). La barra orizzontale superiore era anche detta #maniglia#. La cerchiatura della bocca e la maniglia garantivano l'indeformabilità del diametro, mentre l'ago (l'asta verticale) garantiva l'altezza. La maniglia consentiva altresì di sostenere la rasiera per una perfetta rasatura dello staio. In periodi più recenti si costruirono degli stai completamente in ferro. Lo staio è una sopravvivenza delle unità di misura che affondano le radici nell'antica Roma e che si sono conservate nel mondo contadino ben oltre l'introduzione del sistema metrico decimale. Il nome staio deriva dal latino #sextarius#, la sesta parte del #congius# o la quarta parte del #modius#. Nel Milanese lo staio corrispondeva a 18,25 litri, cioè l'ottava parte del moggio di 146 litri. Era un'unità di misura comunemente usata: l'affitto dei terreni in frumento era conteggiato mediamente in due stai per pertica; il calcolo della semente necessaria per un campo era misurato in stai per pertica; eventuali decime alla chiesa erano offerte in stai.
L'informatore Romeo Riva (2024) precisa che lo staio in oggetto misura dieci litri e che è stato prodotto dal lavoro congiunto di un falegname e di un fabbro ferraio.
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00024/
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