Solforatrice
Azienda Volpi
Descrizione
Autore: Azienda Volpi (post 1879)
Ambito culturale: , Lombardia
Cronologia: 1879 post
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: solforatrice
Materia e tecnica: ferro (riscaldamento, stampo, saldatura a caldo, filettatura)
Misure: 21 cm. x 44,5 cm. x 41 cm.
Descrizione: L'oggetto è una brenta a sezione ovale, dalla bocca di dimensione maggiore della base. Sul fronte del recipiente è fissata mediante saldatura e bullonatura a caldo la base del serbatoio cilindrico. In basso, sul lato destro, al serbatoio è collegata la leva di azionamento manuale, mentre sul lato sinistro si diparte il tubo di mandata a cui era collegata la canna terminante con lo spandizolfo. Sul coperchio è inserito un tappo filettato per l'inserimento della sostanza anticrittogamica. Sul retro del recipiente sono fissati gli spallacci, ricavati entro due cinghie di tapparelle
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (vol. I, pp. 152-153) riporta che, negli anni Venti e Trenta del Novecento, la lotta contro le malattie e i parassiti era l'attività che maggiormente occupava il contadino viticoltore. In alternativa al verderame, i grappoli d'uva venivano cosparsi più volte di zolfo, soffiato direttamente sugli acini.
A. De Battista (2000, p. 227) scrive che, in Alta Brianza, quando il grappolo (#la gràpa#) prendeva forma e cominciavano a crescere gli acini (#pinciröö#/ #pinciaröö#) sulle viti si spargeva lo zolfo (#ul zùlfer#) con la solforatrice a spalla (#màchina de zulfegà#) o con quella a soffietto (#ul bufèt#). Il trattamento con lo zolfo, che serviva a proteggere l'uva dai parassiti, veniva sospeso un mese prima della vendemmia. Sia il verderame che lo zolfo venivano usati soprattutto sui vitigni di origine europea che erano esposti all'aggressione dei crittogami, mentre molto poco sui vitigni di origine americana, come il Clinton, con cui avevano sempre convissuto e a cui erano divenuti resistenti.
G.B. Muzzi (2003, p. 125) riferisce che il trattamento dei grappoli con lo zolfo avveniva di norma tre o quattro giorni dopo quello col verderame. Verso la fine degli anni Quaranta fu immesso sul mercato un prodotto solubile contenente sia solfato di rame che zolfo, molto efficace contro le malattie parassitarie. Tuttavia si tendeva a intervenire ancora con soffietto e zolfo verso la metà di luglio, direttamente sui grappoli.
Fonti di documentazione: 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00029/
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