Falcetto
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Descrizione
Ambito culturale: ambito austriaco; Austria
Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: falcetto
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, levigatura, foratura); ferro (riscaldamento, battitura, forgiatura, tempratura, molatura, bullonatura)
Misure: 20,5 cm. x 12,3 cm. x 69 cm.
Descrizione: Attrezzo composto da una lama ricurva, dotata di costola lungo il lato opposto a quello tagliente, terminante con un affusto. Quest'ultimo è inserito in un manico cilindrico in legno e assicurato con vite e bullone
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 55-57) informa che questo tipo di falcetto serviva per tagliare l'erba lungo i pendii scoscesi e ripidi dei canali e dei fossi. Negli anni Venti e Trenta del Novecento, la falce e il falcetto erano ancora utilizzati per il taglio dell'erba sulle pendici montane più impraticabili, nei luoghi poco accessibili alle macchine agricole o lungo i bordi di ripide scarpate.
A. De Battista (2000, pp. 170-172, 180) scrive che il falcetto veniva utilizzato in tutti i luoghi dove la lunga lama della falce fienaia non avrebbe potuto operare, come attorno alle piante, alle viti, lungo i bordi dei terrazzamenti. Il manico (#mànech#) veniva costruito dai contadini stessi con i medesimi legni usati per costruire il manico della falce fienaia, cioè con legni resistenti ma leggeri, come il frassino e il salice, ma poteva essere utilizzato anche il sambuco per le sue caratteristiche di leggerezza ed elasticità.
L'informatore Romeo Riva (2024) sostiene che erano i contadini stessi a fabbricare il manico di falce e falcetto, che alla metà del Novecento si acquistavano presso il locale Consorzio Agrario.
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00044/
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