Piccolo rastrello
ambito alto-brianzolo
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: piccolo rastrello
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, foratura, levigatura, commettitura, inchiodatura)
Misure: 20,5 cm. x 12,3 cm. x 69 cm.
Descrizione: L'attrezzo è costituito di un breve manico in legno scortecciato, suddiviso a forcella all'estremità inferiore. Le due estremità della forcella sono state commesse al regolo rettangolare, perpendicolare al manico. Il raccordo tra manico e regolo, parzialmente rotto, è stato assicurato con due frammenti di filo di ferro, inseriti perpendicolarmente nel legno. Lungo il lato interno del regolo sono commessi in fori equidistanti cinque rebbi lignei, dritti e lunghi, terminanti a punta
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 58-60) riferisce che, in Lombardia, quando si tagliava l'erba lungo i bordi dei canali con la falce a manico lungo, essa si raccoglieva con un apposito rastrello a pochi denti, tenuto nella mano sinistra.
A. De Battista (2000, p. 183) scrive che nella maggior parte dei casi il manico del rastrello era fatto con legno di nocciolo (#nisciöla#), di frassino (#fràsen#) o di castagno (#castån#). Il regolo orizzontale, detto #pécen# o #asta#, era normalmente di castagno, ma poteva essere anche di noce (#nùus#) o di gelso (#murón#). Per i rebbi (#dìinc'#) ci si serviva di legno molto duro, solitamente di corniolo (#curnàa#) o, in alternativa, di castagno. Il legno del regolo doveva essere ancora verde, cosicché seccandosi stringeva i fori e teneva saldi i denti.
L'informatore Romeo Riva (2024) ricorda che il rastrello dal breve manico serviva per riunire l'erba tagliata attorno alle piante, dove il rastrello dal lungo manico non avrebbe potuto intervenire e si sarebbe danneggiato. Come nel caso del rastrello a manico e regolo lunghi, il manico era realizzato in legno di castagno, mentre i rebbi in resistente legno di corniolo. Erano generalmente i contadini a costruire i propri rastrelli, che adattavano alle personali esigenze.
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00051/
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