Fune e spola
Descrizione
Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metàsec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: fune e spola
Materia e tecnica: legno (taglio, intaglio, foratura, levigatura); canapa (cordatura, taglio)
Misure: 21,5 cm. x 72 cm.
Descrizione: Ciascun oggetto è formato da una lunga e spessa corda in canapa, annodata a un'estremità al foro di un fermaglio in legno di forma ovale, leggermente arcuato, provvisto su un lato di una tacca a sezione rettangolare obliqua
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, p. 65) riferisce che il trasporto del fieno con la corda e la spola, diffuso in ambito alpino, poteva avvenire direttamente a spalle oppure col mulo.
A. De Battista (2000, pp. 176-177) scrive che il fieno poteva essere trasportato a spalla con la gerla (#bèrla#/ #gàbia#), oppure semplicemente come fascio (#fas#), legato da una corda (#sughèt#) fissata a un fermaglio di legno, detto spola o navetta (#navisèla#/ curée#). Il fascio era costituito da tre o quattro bracciate di fieno (#bràsc#). Ogni #brasc# corrispondeva grosso modo alla quantità che si poteva raccogliere con una mandata di rastrello; il fieno veniva appoggiato alle gambe e schiacciato con il braccio libero, in modo da renderlo un po' compatto; quindi, veniva messo insieme agli altri #brasc# fino a formare il #fas#. Dai prati magri di montagna i #fas# venivano mandati a valle con funi metalliche fisse. Per preparare il #fas# "da far volare" si stendeva uno strato di frasche sopra le quali si disponeva il fieno ben messo e lo si legava con attenzione, in modo che non si sfasciasse durante il volo e il successivo trasporto dal punto di arrivo della fune (#cürlu#) al fienile. Il #fas# veniva legato con una corda che aveva, a uno dei capi, una carrucola (#giréla#/ #ruzzéla#) . La carrucola veniva appoggiata sulla fune in pendenza e quindi lasciata andare; in questo modo il fieno raggiungeva il #cürlu# e da qui era trasportato al fienile con il carro, con slitte o a spalla.
G.B. Muzzi (2003, p. 132) riporta che la corda abbinata alla spola poteva essere in canapa oppure in cuoio.
M. Capra (2013, p. 17) scrive che la spola era comunemente realizzata col legno di corniolo.
A proposito della canapa, l'informatore Romeo Riva (2024) rivela che fino alla metà del Novecento si coltivava comunemente anche in Alta Brianza. Oltre a utilizzarla per farne tela o corda dopo un lungo lavoro di macerazione, essiccazione e pettinatura, se ne mangiavano i semi (#caneùsa#).
Fonti di documentazione: 2/ 3
Collocazione
Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2024)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/SWDO1-00053/
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