Sgabello da mungitura

Tentori, Giuseppe #Pinén del Mutàl# (contadino)

Sgabello da mungitura

Descrizione

Autore: Tentori, Giuseppe #Pinén del Mutàl# (contadino) (1913-1999)

Ambito culturale: ambito alto-brianzolo, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: sgabello da mungitura

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, foratura, commettitura)

Misure: 34,5 cm. x 25 cm.

Descrizione: L'oggetto è composto da una seduta di forma pressoché semicircolare e da tre pioli d'appoggio. I pioli sono inseriti entro tre appositi fori praticati lungo il lato inferiore della seduta

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 22-23) informa che lo sgabello da mungitura a tre gambe d'appoggio, con sedile rotondo, oblungo o triangolare, veniva usato quasi esclusivamente nella stalla di paese, più raramente in montagna.
A. De Battista (2000, p. 193) scrive che, di norma, per mungere a mano una mucca erano necessari circa quindici minuti, ma questo tempo variava a seconda dell'abilità e della forza del mungitore, nonché a seconda delle condizioni dell'animale. La mucca che aveva partorito da poco (#vàca frèsca#) andava munta anche tre o quattro volte al giorno nei primi otto-dieci giorni dopo il parto, poiché produceva molto latte. In condizioni normali, una vacca buona di razza Bruna Alpina arrivava a dare quindici litri di latte al giorno, di norma tra i dieci e i dodici. Il tipo di sgabello da mungitura come quello in oggetto era di norma costruito dagli stessi contadini utilizzatori. Ne esisteva anche uno a una sola gamba d'appoggio, fissata al centro del sedile, che si usava negli alpeggi per poter stare in equilibrio su terreni impervi; in questo caso il mungitore teneva lo sgabello legato alla vita con una cinghia, al fine di poter tenere libere le mani che dovevano maneggiare i secchi ed effettuare la mungitura dei numerosi capi bovini con più velocità.
M. Capra (2013, p. 30) documenta che prima della mungitura le mammelle delle mucche andavano completamente svuotate per prevenire una pericolosa infezione delle ghiandole mammarie, detta mastite. Il mungitore invitava la vacca ad avanzare con il piede destro per farle compiere una leggera rotazione del petto verso sinistra, ammorbidiva le mammelle e le puliva dai residui di feci e sporco con acqua tiepida, spingeva il capo a fianco dell'animale e spremeva il latte alternativamente con entrambe le mani, facendolo ricadere nel secchio sottostante tenuto fermo tra le gambe.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2024)

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