Erpice a denti fissi

ambito lodigiano

Erpice a denti fissi

Descrizione

Ambito culturale: ambito lodigiano

Cronologia: 1940 ca.

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: erpice a denti fissi

Materia e tecnica: legno e ferro (taglio, piallatura, incastro); ferro (fusione, forgiatura, battitura)

Misure: 154 cm x 78 cm x 20 cm

Descrizione: L?attrezzo è composto da un telaio rettangolare che porta tre file parallele di denti metallici. Il telaio è formato da tre lunghe traverse a sezione rettangolare, parallele ed equidistanti, sporgenti da un lato del rettangolo e legate in senso ortogonale da quattro traverse più corte e press'a poco equidistanti. Il telaio è irrobustito da due grappe metalliche a sezione circolare, ripiegate e ribattute alle estremità, che legano in coppia le traverse, una in posizione centrale, l'altra in posizione laterale. Su ciascun lato lungo dell'erpice, in posizione mediana, è applicato un gancio per il traino, un anello metallico a sezione circolare. I 29 denti metallici sono infissi in modo perpendicolare sule tre traverse longitudinali, nel lato del telaio che va rivolto al terreno, e sono ottenuti da piccole barre metalliche a sezione rettangolare, appiattite e rastremate, anche per effetto dell?usura, verso la parte terminale.

Notizie storico-critiche: L?erpice, con questa forma tradizionale, è di origine tardo antica, ma si diffuse soprattutto nel Medioevo. Agevolava il lavoro di preparazione della terra e di interramento del seme, operazioni che di solito si eseguivano con la zappa o altri attrezzi manuali per la lavorazione fine del terreno. L?attrezzo richiedeva un traino equino e due o più erpici potevano essere accoppiati per estendere la superficie lavorata con un solo traino. Di solito l?erpice veniva fabbricato localmente, dal falegname e dal fabbro della cascina.

Collocazione

Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura

Credits

Compilazione: Rizzi, Anna Maria (2020)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).