Crivello
ambito lodigiano
Descrizione
Ambito culturale: ambito lodigiano
Cronologia: XX secolo, prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: crivello
Materia e tecnica: legno (taglio, macerazione, piegatura); ferro (fusione, estrusione, intreccio); canapa (raccolta, macerazione, gramolatura, cardatura, filatura, tessitura); canapa (raccolta, macerazione, gramolatura, torcitura); ferro (fusione, forgiatura, battitura)
Misure: 11 cm x Ø 120 cm
Descrizione: Grande setaccio circolare con bassa parete, costituito da una rete metallica a maglie quadrate strette, inchiodata a una tavoletta piegata a cerchio. La linea di fissaggio della rete alla parete era protetta da una fettuccia di tessuto, di cui sono rimasti solo alcuni brandelli. All'esterno della parete circolare è applicato un elemento ligneo sagomato sporgente con funzione di maniglia. In tre punti equidistanti della bassa parete circolare sono praticati tre fori in cui passano, fissate con un fermo di legno, tre corde di sospensione. Le corde convergono verso i tre fori di un elemento metallico trilobato e piatto, munito di un occhiello e un gancio nella parte superiore, che ne permette la sospensione, tramite una corda, al gancio principale, ottenuto da una barretta a sezione circolare piegata a "S". Il gancio, che regge gli elementi di sospensione del crivello, è appeso al vertice di un treppiede, costruito con tre rami d'albero grezzi, convergenti e legati all'estremità superiore con una corda.
La sospensione con corde al treppiede consente all'operatore di effettuare la vagliatura con il minimo sforzo.
Notizie storico-critiche: Il crivello, o vaglio, viene usato per pulire il cereale dalle impurità e per selezionare la dimensione dei chicchi. L'attività veniva svolta dopo la trebbiatura e l'operatore addetto a tale strumento era chiamato crivlìn.
Il crivello, sospeso al treppiede oppure ad una trave dell'edificio, veniva scosso e fatto roteare, in maniera da separare i chicchi di cereale, che cadevano dai fori del crivello, dalle impurità (lolla, pula) che, essendo più leggere e inadatte per forma a superare i fori, rimanevano nel crivello.
Esistono crivelli con maglie di larghezza diversa in base al cereale da trattare o per ottenere la selezione dimensionale della granella, anche per mezzo di vagliature successive.
Questo specifico esemplare è esposto nella sala dedicata alla risicoltura poiché era usato per separare il risone dalla lolla.
Il setaccio e il crivello, nella cultura popolare, sono tradizionalmente considerati "stupidi" poiché trattengono il cattivo e lasciano andare il buono.
Collocazione
Sant'Angelo Lodigiano (LO), Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura
Credits
Compilazione: Forni, Giulia (1997)
Aggiornamento: Rizzi, Anna Maria (2020)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/V0010-00052/
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