Trinciafoglia

pianura bresciana

Trinciafoglia

Descrizione

Ambito culturale: pianura bresciana, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: trinciafoglia

Materia e tecnica: legno di pioppo (taglio, intaglio, piallatura, inchiodatura); ferro (stampo, commettitura); stagno (forgiatura)

Misure: 93 cm x 93 cm

Descrizione: Il cassone, a sezione trapezoidale, sorretto da quattro gambe, presenta un'estremità aperta a semicerchio. Una leva mobile, sostenuta dal ferro a sezione cilindrica inserito nelle due gambe anteriori, reggeva la lama di falce

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, p. 62) indica che lo stesso attrezzo veniva usato anche per la trinciatura del foraggio per gli animali.
G.B. Muzzi (2001, p. 120) informa che, a partire dall'inizio del loro ciclo di vita (#sumènsa#), i bachi da seta crescevano velocemente in dimensioni, necessitando ripetutamente di foglie di gelso. Per questo, i contadini tenutari dei bachi dovevano recarsi spesso presso i filari, che erano stati assegnati loro dai padroni del fondo. Aggiunge che il cassone del trinciafoglia era dotato di un coperchio superiore e che, all'interno, era collocato un pistone ligneo atto a spingere le foglie verso l'apertura. La falce fissata alla leva era solitamente di recupero.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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