Piccolo rastrello
montagna bresciana
Descrizione
Ambito culturale: montagna bresciana, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: piccolo rastrello
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, commettitura)
Misure: 30 cm x 145 cm
Descrizione: Il manico (#mànec#) è dritto e a sezione circolare, reso a sezione semicircolare all'estremità inferiore dove, mediante un cavicchio centrale (#caisì#), è inserito nel centro del regolo trasversale, entro cui sono commessi ad incastro dieci rebbi (#hpìne#) di forma conica, tra loro paralleli
Notizie storico-critiche: G. Bassi e A. Milanesi (1976, p. 143) indicano che il rastrello per raccogliere il fieno, le foglie secche o l'erba tagliata era deposto nella stalla.
L'informatore C. Caim (audiocassetta n° 13, lato A) informa che, una volta falciata, attorno a mezzogiorno l'erba veniva rigirata sul prato per mezzo del rastrello e lasciata riposare per l'intero pomeriggio, mentre alla sera veniva riunita a mucchi. All'indomani, per mezzo della forca si scioglievano i mucchi, l'erba veniva nuovamente sparsa sul prato e rivoltata a mezzogiorno, per poi, una volta secca, essere trasportata nel fienile.
L'informatore G. Bergomi (audiocassetta n°1, lato A) riferisce che, nelle valli bresciane, le specie di legno utilizzate per realizzare i rastrelli, dovendo assicurare una certa resistenza, erano solitamente il nocciolo per il manico ed il regolo, e il castagno o il corniolo per i denti. L'erba, una volta rastrellata, veniva raccolta sul posto entro grossi lenzuoli di stoffa, che, colmi del falciato, v
Collocazione
Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2002)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/XO020-00009/
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