Piccolo rastrello

montagna bresciana

Piccolo rastrello

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: piccolo rastrello

Materia e tecnica: legno di nocciolo (taglio, scortecciatura, intaglio, commettitura, inchiodatura); legno di castagno (taglio, scortecciatura, intaglio, incastro, inchiodatura)

Misure: 27 cm x 115 cm

Descrizione: Il manico (#mànec#) è dritto e a sezione circolare. All'estremità inferiore, per mezzo di un chiodo, è inserito nel centro del regolo trasversale. I rebbi di forma conica, tra loro paralleli, sono commessi nel regolo. Quelli alle due estremità, di cui il sinistro mancante, sono uniti ad esso anche mediante inchiodatura

Notizie storico-critiche: L'informatore C. Caim (audiocassetta n° 13, lato A) informa che, una volta falciata, attorno a mezzogiorno l'erba veniva rigirata sul prato per mezzo del rastrello e lasciata riposare per l'intero pomeriggio, mentre alla sera veniva riunita a mucchi. All'indomani, per mezzo della forca si scioglievano i mucchi, l'erba veniva nuovamente sparsa sul prato e rivoltata a mezzogiorno, per poi, una volta secca, essere trasportata nel fienile.
L'informatore G. Bergomi (audiocassetta n° 1, lato A) riferisce che, nelle valli bresciane, le specie di legno utilizzate per realizzare i rastrelli, dovendo assicurare una certa resistenza, erano solitamente il nocciolo per il manico e il regolo, il castagno e il corniolo per i denti. L'erba, una volta rastrellata, veniva raccolta sul posto entro grossi lenzuoli di stoffa, che, colmi di falciato, venivano annodati alle estremità per la chiusura e trasportati sulle spalle verso valle.
Fonti di documentazione: 2/5

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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