Campanaccio

ambito bresciano, bottega di fabbro

Campanaccio

Descrizione

Ambito culturale: ambito bresciano, bottega di fabbro, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: campanaccio

Materia e tecnica: lega metallica (forgiatura, brasatura); ottone (stampo); cuoio (conciatura, taglio, cucitura)

Misure: 53 cm

Descrizione: Il campanaccio è a sezione ovale, dalle pareti ricurve, assicurate mediante brasatura. Alla sommità vi è un'apertura ad arco, entro cui è inserito il collare. Quest'ultimo si compone di due parti unite per mezzo di due anelli di ottone. Appeso all'interno del campanaccio, il battaglio produce il suono urtando contro le pareti

Notizie storico-critiche: G. Sebesta (1991, pp. 497-498) scrive che i proprietari delle mucche erano particolarmente orgogliosi di quelle lattifere. Scendendo dall'alpeggio, esse venivano addobbate con campanacci dai collari elaborati, mettendosi in moto di buon mattino per recarsi in paese.
M. Delamarre (2001, pp. 172-173) informa che campane e campanacci venivano scelti dai pastori con particolare attenzione. Per migliorarne il suono, il battaglio in metallo veniva spesso sostituito con uno in legno o in osso. I campanacci erano formati da due lamine metalliche incurvate, i cui bordi erano uniti e brasati, ovvero saldati con un metallo diverso, mentre il manico veniva fissato in un tempo successivo. Essi servivano a localizzare al pascolo gli animali che li indossavano, che si erano allontanati o smarriti nei boschi. I pastori sapevano riconoscere le proprie bestie in base al suono (gerg. #canto#) del campanaccio. Anche i bovini stessi erano influenzati dalla sonorità e dal timbro e durante l'ardua salita al

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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