Spola e fune da legna e fieno

montagna bresciana

Spola e fune da legna e fieno

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: attività agro-silvo-pastorali

Tipologia: spola e fune da legna e fieno

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio); canapa (cordatura, taglio)

Misure: 22 cm

Descrizione: Il corpo della spola, realizzato entro un unico pezzo di legno, al centro è a forma di parallelepipedo, a cui, alle due estremità sono uniti due coni. Due grossi fori circolari sono ricavati lungo i due lati maggiori, mentre lungo i due lati minori e le pareti dei due coni vi sono quattro piccoli fori per parte

Notizie storico-critiche: L. Gibelli (1996, pp. 236-237) informa che la spola, detta anche #chiavetta# o #caviglia#, serviva a legare, oltre al fieno e alle fascine, anche le foglie secche da strame, il grano e la segale contenuti nel canovaccio. Era utilizzata in quelle zone montane dove l'unico mezzo di trasporto erano le spalle dell'uomo. Erano gli stessi contadini a costruire l'attrezzo nelle sere invernali. Sull'attrezzo erano spesso impresse le iniziali del proprietario. Le dimensioni dipendevano dal pezzo di legno utilizzato. Mediamente, l'asola, ovvero il foro passante, misurava circa dieci millimetri di diametro, mentre la funicella otto millimetri di diametro e tre metri di lunghezza. Quest'ultima era fissata all'attrezzo mediante un nodo semplice, o #di Savoia# o #d'amore#. Laddove, in caso di pioggia o di umidità o a causa di uno scrollo durante il trasporto a spalle, un nodo normale si sarebbe aggrovigliato, la spola permetteva di legare e slegare rapidamente la funicella.
Fonte di documentazione:

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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