Paiolo

montagna bresciana, (recipiente) bottega di fabbro ramaio, (manico) di fabbro ferraio (#frér#)

Paiolo

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, (recipiente) bottega di fabbro ramaio, (manico) di fabbro ferraio (#frér#), Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: paiolo

Materia e tecnica: rame (stampo, forgiatura); ferro (forgiatura)

Misure: 17.5 cm x Ø 29 cm

Descrizione: Il paiolo si restringe verso il fondo leggermente tondeggiante e la circonferenza del bordo superiore, rilevata mediante frapposizione di un tondino in ferro, è maggiore di quella del fondo. Entro due anelli saldati alle sponde, l'uno opposto all'altro, sono inserite le due estremità del manico ad arco di ferro. L'interno non è stagnato

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 25-26) riferisce che la circonferenza del bordo superiore del paiolo era appositamente studiata per cucinarvi la polenta. L'utensile è difatti assai diffuso nell'Italia del nord e, soprattutto, nelle zone dove si preparava quotidianamente la polenta, dove era considerato assai importante ed indispensabile. Poiché rimestare la polenta per quaranta minuti poteva risultare assai faticoso, il lavoro era quasi sempre svolto dagli uomini.
G.B. Muzzi (2001, p. 26) informa che, per ovviare all'impasto di acqua, sale e farina con la #canèla dè la polenta#, un apposito bastone scortecciato, evitando di scottarsi, veniva utilizzata una lunga manovella con cerchio rotante posto nel paiolo, che permetteva peraltro di stare seduti.
Il riparatore di pentole (#stagnì#, #parolòt#) giungeva di casa in casa per riparare i paioli fessurati.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).