Secchio

montagna bresciana, (recipiente) bottega di fabbro ramaio, (manico) di fabbro ferraio (#frér#)

Secchio

Descrizione

Ambito culturale: montagna bresciana, (recipiente) bottega di fabbro ramaio, (manico) di fabbro ferraio (#frér#), Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: secchio

Materia e tecnica: rame (stampo, forgiatura); ferro (forgiatura); stagno (stampo)

Misure: 21 cm x Ø 27 cm

Descrizione: Il secchio ha forma cilindrica, con il fondo leggermente più largo della bocca e tondeggiante. Lungo il bordo superiore, in due fori ricavati entro due sporgenze delle sponde di forma semicircolare, sono inserite le due estremità del manico ad arco. L'interno non è stagnato. A causa della sottigliezza del rame, sono state effettuate numerose riparazioni, soprattutto sul fondo

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, p. 33) riferisce che il secchio di rame nell'Italia settentrionale era usato soprattutto come recipiente da trasporto, la cui forma più diffusa era dotata di bordo liscio. Sulla sponda, venivano spesso battuti dei motivi ornamentali, specialmente nell'Italia nord-orientale.
G. Sebesta (1996, pp. 794-808) riferisce che gli utensili per la cottura e la preparazione dei cibi erano forgiati dai magli dalla testa allungata e per questo detti #a testa d'asino#, azionati dalla ruota idraulica. I lingotti scaldati nella forgia, immorsati entro apposite tenaglie, venivano sottoposti ai battenti colpi del maglio, finché la conca di rame si assotigliava e si allargava. Il magliaro provvedeva a dare forma all'ala del manufatto e ad immergerlo in soluzioni liquide di diversa composizione, ne eliminava eventuali scorie e prestava attenzione affinché il rame non ingiallisse. Il fondo e la sponda venivano battuti sull'incudine da un aiutante, ai fini di indurire il rec

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

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