Fuso
ambito bresciano, bottega di tornitore (#turnidùr#)
Descrizione
Ambito culturale: ambito bresciano, bottega di tornitore (#turnidùr#), Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: economia e ritualità domestiche
Tipologia: fuso
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, tornitura)
Misure: 26 cm
Descrizione: L'arnese è tornito e a sezione rotonda, panciuto verso il fondo e gradatamente assotigliato alle estremità
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 249-250) riferisce che il fuso senza rotello era diffuso nell'Italia settentrionale e centrale. Talvolta, la filatrice indossava sul grembiule un pezzo di cuoio per proteggere i vestiti. Per mantenere il fuso in continua rotazione, esso doveva avere un certo spessore e un certo peso. Negli anni Venti del XX secolo, nonostante l'avvento dell'industrializzazione e della modernizzazione della vita, in certe località si perpetuava la pratica della filatura a mano della lana mediante rocca e fuso, per il fabbisogno famigliare di indumenti.
L. Gibelli (1996, pp. 42-43) scrive che ad una delle estremità appuntite del fuso veniva fissata la cocca, un nodo posticcio fatto per trattenere il filo, facendo sì che l'asse fosse allineato verticalmente con il filo stesso. Le spire di tenuta, ovvero il filo avvolto all'estremità inferiore del fuso dopo aver raccolto la gugliata prodotta con la filatura, erano fissate al fine di non far scivolare la gugliata stessa
Collocazione
Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2002)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/XO020-00386/
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