Fuso

ambito bresciano, bottega di tornitore (#turnidùr#)

Fuso

Descrizione

Ambito culturale: ambito bresciano, bottega di tornitore (#turnidùr#), Lombardia

Cronologia: sec. XX prima metà

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: fuso

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, tornitura); ferro (stampo)

Misure: 31 cm

Descrizione: L'asticella del fuso in ferro è leggermente assotigliata alle estremità. In essa sono inseriti due rotelli in legno tornito, l'inferiore a disco sopra la metà del fuso, il superiore alla cima. Al di sopra del rotello superiore, vi è un cilindro ligneo dotato sulla superficie di sette fori circolari

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. II, p. 251) riferisce che il fuso dotato di rotello, in legno tornito, era costituito da un'asticella del diametro di circa un centimetro. Generalmente, il filo veniva fissato ad una punta metallica munita di un gancetto.
L. Gibelli (1996, pp. 42-43) scrive che ad una delle estremità appuntite del fuso veniva fissata la cocca, un nodo posticcio fatto per trattenere il filo, facendo sì che l'asse fosse allineato verticalmente con il filo stesso. Le spire di tenuta, ovvero il filo avvolto all'estremità inferiore del fuso dopo aver raccolto la gugliata prodotta con la filatura, erano fissate al fine di non far scivolare la gugliata stessa prima di rifare la cocca. Il filo prodotto era più o meno grosso ed era #pieno# o #vuoto# a seconda della quantità di filamenti ritorti insieme. La ritorcitura del filato veniva prodotta dalla torsione del movimento rotatorio (prillo) impresso al fuso con uno schiocco delle dita. Un fuso caricato male trillava, ovvero girava

Collocazione

Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi

Credits

Compilazione: Capra, Michela (2002)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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