Frangicagliata
montagna bresciana
Descrizione
Ambito culturale: montagna bresciana, Lombardia
Cronologia: sec. XX prima metà
Categoria: attività agro-silvo-pastorali
Tipologia: frangicagliata
Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, intaglio, commettitura)
Misure: 64.6 cm
Descrizione: Lo strumento si compone di un bastone cilindrico, munito di un foro all'estremità superiore. Nella parte bassa del manufatto, sono inseriti ortogonalmente due chiodi in legno, mentre è mancante il terzo, di cui rimane l'apposito foro
Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1980, vol. I, pp. 40-41) informa che la presenza del frangicagliata era testimonianza dell'importanza della produzione del formaggio. In Lombardia era frequente l'uso del manufatto costituito da un bastone di abete rosso e da chiodi in esso commessi e disposti in senso ortogonale.
G. Sebesta (1991, pp. 491-492) riferisce che lo strumento riduceva la cagliata in frammenti grandi quanto una nocciola. I grumi deposti sul fondo venivano sminuzzati con un bastone munito di caviglie incrociate, per ridurli a grandezza di piselli. La caldaia veniva dunque risistemata sul fuoco per cuocere i grumi caseosi che venivano continuamente agitati. Da molli e lucidi, diventavano man mano pesanti, diminendo di volume e depositandosi sul fondo, saldandosi assieme a poco a poco. A questo punto, il cascinaio aumentava il fuoco e, quando la cottura era completa, allontanava la caldaia lasciandola in riposo, affinché i grumi si saldassero in un'unica massa. Nel frattempo, il latticello si
Collocazione
Montichiari (BS), Museo Demologico Giacomo Bergomi
Credits
Compilazione: Capra, Michela (2003)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/beni-etnoantropologici/schede/XO020-00590/
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